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Primomaggio

Sono poco più di una bambina.

Il cuore pulsa più veloce della mia corsa verso il cancello. Finalmente è arrivato. Il primo maggio. Il primo maggio di ogni anno da poco più di una bambina e per tanti anni. Ogni primo maggio si va in campagna. Una giornata lunghissima apre le porte all’estate e alle forti emozioni che ogni nuova estate porta con sé. Una festa bellissima. L’incontro con la natura e con una lunga tavolata d’amici. L’amica del cuore. Il cuore che riconosce lo sguardo di un ragazzo sconosciuto. L’altalena su cui oscillo, appartandomi per qualche minuto, fa il vuoto dentro e io mi ci tuffo, nel vuoto. Dentro è pieno. Pieno d’emozioni. Perché il primo maggio ci sono incontri che sbocciano come fiori e c’è l’incontro di un fiore M’ama o Non m’ama che profuma più di tutti. Non so neppure chi sia quell’incontro e già verso il tramonto appassirà. Arriverà la notte e le lucciole come lanterne a illuminare il passaggio verso un nuovo giorno.

Il primo maggio è un giorno speciale. Anche dopo. Quando non si è più poco più di una bambina. Quel primo maggio rimane ancora. Così, ogni primo maggio colgo un fiore. Il M’Ama o Non m’ama è diventato la carezza di un tenero ricordo di me. Di un’attesa. Di un’emozione. Di un’altalena. Di un vuoto. Di un tuffo nel vuoto.

Il mio primomaggio è sempre un giorno pieno di vita. 

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