Lushare
Glielo dicevo spesso “Lushiami e Fiuggi”, ma lei non capiva. Ogni volta metteva su il muso come se avessi infierito sul suo essere donna e sposa e amante.
Volevo soltanto che profumasse la nostra storia di Karma e lanciasse in acqua bombe Intergalactic e spalmasse balsami Tingle sui nostri corpi e diffondesse fragranze Happy Hippy per creare un Marshamallow world nella nostra Comfort Zone.
E avrei voluto che non ci mancasse mai una fonte di benessere che dissetasse ogni momento d’arido sconforto.
Ma lei non ascoltava davvero. Non decodificava i messaggi. Non ricordava le espressioni del mio linguaggio metaforico.
Fuor di metafora, andò a finire che a forza di ripeterle “Lushiami e Fiuggi” lei un giorno, invece di mettere su il muso, a muso duro mi lasciò e fuggì via.
[racconto metaforicamente ispirato a prodotti frizzanti e acque lisce]