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Bambino

Quando il bambino torna bambino si ricorda del gioco, cominciato per gioco. Quando il bambino torna bambino, mangia di fame e beve di sete. Ama i cibi semplici. Un chicco d’uva basta a renderlo felice. Un bicchiere di latte lo coccola come la ninna di una mamma. Ed è di nuovo così

Quando il bambino torna bambino ha bisogno di guardare senza sapere cosa cercare. Ha occhi curiosi e non sa perché. Se si specchia dappertutto non è per vanità. Cerca gli specchi d’acqua e fa splash con i piedini. Quando il bambino torna bambino vuole arrivare in fondo al gioco. Perché sa che subito dopo un altro ne troverà. Fa un passo per volta in un suo imprevedibile equilibrio. Si domanda lui stesso: come fa? E mentre lo domanda, lo fa. Quando il bambino torna bambino sente il cuore nella pancia. Con le mani tocca il ventre rotondo per percepire il mondo. Ed è di nuovo così

Quando il bambino torna bambino non conosce le regole della società. Ne ha sentito parlare, ma lui non sa fare che quello che gli va. Spesso non sa quello che fa e spesso fa quello che non sa. Quando il bambino torna bambino ha poche monete in tasca. Se le tocca è per giocare, se le prende è per farsi spazio, se le perde non se ne preoccupa nemmeno un po’. Quando il bambino torna bambino non ha bisogno di una casa, perché sa di abitare il mondo. Ha la bellezza negli occhi e lo stupore sulle labbra. Non si stanca quasi mai e non si ferma per inedia. Quando il bambino torna bambino trova tempo per tutto perché fa tutto dappertutto. Capriole, immaginazioni, voli pindarici, costruzioni. Solo quello che gli va. Ed è di nuovo così

Quando il bambino torna bambino gioca con tutti e non è amico di nessuno. Gioca a giro giro tondo e non ha alcuna paura che caschi il mondo. Sta con i piedi per terra e si butta giù per terra se casca la terra, ma le sue mani sono in alto sopra i sogni. Si arrampica sugli alberi perché è agile e leggero. Dorme sospeso da ogni forma di giudizio non per obbligo ma per necessità. Quando il bambino torna bambino il mondo è nulla più che un’avventura. I problemi sono ostacoli da oltrepassare e ad ogni tappa una ricompensa lo delizia di sazietà. Ed è di nuovo così

Quando il bambino torna bambino molti lo guardano con sospetto e gli domandano: tu chi sei? Io non sono io e Io non sono tu, Io non so chi sono io e Io non so chi sei tu. A lui piace così. Quando il bambino torna bambino trema davanti a una stella qualsiasi e si distende sul letto di un fiume. Cammina muovendo le ali, disegna cerchi incomprensibili e li comprende nello spazio. Quando il bambino torna bambino sa che, qualsiasi cosa sia avvenuta prima di questo momento e qualsiasi cosa avverrà dopo questo momento, la bellezza è racchiusa tutta in questo momento. 

Ed è di nuovo e per sempre così.

[ispirata e dedicata a “Il cielo sopra Berlino”]

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