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Andarsene

Me ne sto andando. Da questa fila di specchi che riflettono infiniti te stesso mentre rifletti su quale sia l’autentico. Da questo circo di voci che si sovrappongono come cerchi concentrici mentre cerchi la tua giusta misura. Da questo punto del mondo che hai trovato a costo di costi quel che costi. Dalle domande irrisolte come quiz a croci in cui mancano le soluzioni. Da questo bagliore di luce degli occhi di chi ama e piange e supplica Non te ne andare. 

Me ne sto andando. Perché tutti a un certo punto se ne vanno. Perché non mi fermo. Perché ci sono troppe cose che ancora devo fare al di là di ciò che ho fatto qua. Perché qua c’è limite a tutto e in fin dei conti i conti tornano. Perché il limite va superato sulla pista del decollo. Perché stacco i piedi da terra e vado a volare. Perché in qualche modo torno, se tu ti senti dentro e ti guardi attorno. 

Me ne sto andando. A fare un giro di pace. A fumare una boccata di silenzio. A godermi un viaggio di solo andata anche se ritorno. A lasciar che vada come deve andare. 

Me ne sto andando. Senza l’ingombro di una valigia. Senza programmi da rispettare. Senza pesi da sopPortare. Senza mete da raggiungere. Senza riflessioni da fare perché…  

… avvicinati… te lo dico con un filo di voce…  È talmente meraviglioso ciò che vedo da togliermi il fiato. Un solo me stesso allo specchio. 

Me ne sono andato… e sono appena tornato. 

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