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Idea

Non per ciò che abbiamo fatto. Quello presto o tardi scomparirà. Ma per le idee. 

L’idea di non poter uscire di casa per lui era ripugnante. Rolando Curioso – lo chiamavo così perché aveva un nome cavalleresco e uno spirito errante – usciva ogni giorno a camminare. Da che lo ricordo aveva sempre camminato. E che tipo di camminata. Una camminata inconfondibile. Emanava energia. Una volta gli avevo domandato perché lo facesse. Prima di rispondere aveva riso a lungo. Poi si era fatto serio, non di una serietà seriosa ma concentrata. Per l’equilibrio, aveva detto. “Non c’è modo di rimanere fisso in un punto. Lo si può soltanto fissare per cercare di mantenere l’equilibrio, ma rimanendo fermi, prima o poi si perde. Perciò io cammino verso il punto fisso che fisso. Cammino ogni giorno. Per non perdere l’equilibrio”. Il suo modo di camminare era un po’ clownesco, fanciullesco, fiabesco. “Esco” aveva detto. E non era più tornato. 

Potrei dimenticarmi di lui, un giorno, tra tanti anni. Ma la sua idea del camminare, la ricorderò. 

Non per ciò che abbiamo fatto. Quello presto o tardi scomparirà. Ma per le idee. Per le nostre idee verremo ricordati. 

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