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Dentro

Il cieco disse “Io ci vedo benissimo”. Un uomo correva. Al buio. Cappuccio in testa. Cronometro in tasca. Correva intorno alla sua casa come se fosse il perno di un orologio e lui la lancetta dei minuti. I minuti correvano. L’uomo li rincorreva. Nessuno poteva vederlo. 

Il cieco disse “Io ci vedo benissimo”. Un bambino aveva studiato il modo di sgusciare dalle coperte e imboccare una via di fuga mentre tutti dormivano. Tutti dormivano tutto il giorno. Tutto il giorno era notte. Tutta la città era addormentata. Il bambino percorreva tutta la città addormentata. Nessuno poteva vederlo.

Il cieco disse “Io ci vedo benissimo”. Era in piedi. Davanti alla finestra. Una mano si posò sulla sua spalla. Quella di una donna. La donna guardò fuori e vide che non c’era più nulla da vedere. Fuori. Qualcuno cercava ancora una via d’uscita. Gli altri, rimasti dentro, vagavano spaesati e ciechi. Tranne i ciechi, che ci vedevano benissimo. Dentro.

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