Skip links

Riflesso

Lo invito a sedersi. Gli offro un caffè. 

“Ha una sigaretta, signorina?”

“No, mi spiace. Non fumo”.

“Non più?”

“Non più”.

“Cosa vuole da me?”

“Vorrei vedere le sue foto”.

“Non vedrebbe nulla di diverso da ciò che i suoi occhi, come quelli di tutti, vedono in città ogni giorno”. 

“Dicono che lei fotografi il vento”.

“La gente dice tante cose, signorina”.

“Me le faccia vedere”. 

Estrae alcune fotografie da una tasca della borsa e me le mostra. In effetti non si vede nulla di diverso da ciò che si può osservare nella realtà cittadina quotidiana.

“La ringrazio. Mi scusi se le ho fatto perdere tempo”.

“No, aspetti. Lasci che le mostri questa”. La posa sulla superficie del tavolo, capovolta. Sopra vi posa la sua mano. Lentamente la passa sotto la mia mano. 

Per tutta la vita ho sempre sentito di essere qui e altrove. Come se dovessi portare qui l’altrove e il qui altrove. Come se dovessi raccontare a qualcuno il riflesso delle case sull’acqua del fiume, il riflesso degli alberi nella pozzanghera, il riflesso del sole sui vetri, il riflesso del movimento sui finestrini, il riflesso dei pensieri negli occhi delle persone. Il riflesso. Non ciò che si vede, ma il riflesso di ciò che si vede. Forse racconto qualcosa all’anima mai nata che mi ha preceduta nel ventre di mia madre. Racconto a lei. O è lei che nel riflesso racconta a me. Doppia. La doppia vita di… 

Veronica passò la fotografia ancora coperta al fotografo del vento. Non aveva bisogno di guardarla. Lui, invece di prenderla, la lasciò volar via. Veronica iniziò a correrle dietro. Continuò a correre anche quando perse di vista la fotografia. Corse nel vento. Corse fino a una rotonda in cui iniziò a girare. Corse nella rotonda fino a imboccare l’unica uscita illuminata dal riflesso del sole. 

“Perché lo fa allora?”

Gli passo la fotografia senza guardarla. 

“Ho veduto tutte le cose che vengono fatte sotto il sole, ed ecco, tutto è vano, un’inutile lotta contro il vento”. 

E lascia che la fotografia voli via. E mentre io mi alzo per rincorrerla, lo vedo afferrare la macchina fotografica per immortalare – non me, non vento – il riflesso del vento. 

Leave a comment