Skip links

MetemPsicosi

“Ti conosco mascherina!” gridava il bambino correndo in mezzo alla gente. Correva come un coriandolo impazzito. Come un fuoco d’artificio. Come un grido acuto. In mezzo alla folla di volti nascosti dalle maschere bianche. Tutte in fila alla cassa del supermercato. Persino la cassiera era in fila. Alla cassa non c’era nessun essere umano. Soltanto un gufo era fermo su un monitor spento a monitorare le uscite. I suoi occhi, ciechi per un coagulo di proteine e sangue, riflettevano pigmenti d’oro che sembravano galassie sospese in un vuoto cosmico. Uno alla volta, i volti mascherati depositavano tutto ciò che avevano sempre nascosto, fino ad essere scoperti. Restavano maschere vuote. Il bambino correva fuori controllo e gridava “Ti conosco mascherina!”. D’altronde era Carnevale. Fuori dal supermercato s’innalzavano fuochi che si moltiplicavano velocemente nelle campagne aperte e nelle città blindate. Le fiamme alte di metri scioglievano ghiacciai e surgelati. Il bambino continuava a correre e a gridare “Ti conosco mascherina!”. Le fiamme raggiunsero i supermercati, le file, le maschere bianche. Il bambino divenne ragazzo e uomo e vecchio in un istante. “Gettate le maschere” disse l’oracolo. 

Il Carnevale è finito. 

Il gufo vola sulle Ceneri. 

Lascia un commento

Name*

Website

Commento