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Fare

Volevo fare il nullafacente, poi volevo fare il tornitore, poi volevo fare il rappresentante, poi volevo fare il veterinario. Faccio l’architetto. Tra le tante cose che volevo fare questa non mi era proprio venuta in mente. Ho fatto esattamente ciò che volevo. I tempi  non m’interessavano. Saltare un anno scolastico. Che problema c’è? Quell’anno volevo fare dell’altro. Iscriversi all’Università a 24 anni. Che problema c’è? Mi era venuta voglia di studiare. Laurearsi alla velocità della luce. Era la luce che mi faceva andare veloce. Facevo esattamente ciò che vedevo e vedevo ciò che facevo. Insomma è andata così. Nessuno credeva che quel ragazzo ribelle dai capelli lunghi un po’ arruffati, dagli occhi spesso abbassati, dalle idee apparentemente confuse, un giorno avrebbe tagliato i capelli, alzato gli occhi e deciso di fare l’architetto.

L’oracolo di Delfi rivelò il segreto della felicità:

“Conosci te stesso. Realizza te stesso nella giusta misura”.

Voglio fare l’architetto ed è ciò che faccio.

[dedicata a Matteo Bottazzi]

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