Skip links

Specchio

È faticoso. 

Tu sali. 

Non so se ci riuscirò. 

L’hai già fatto così tante volte. Ci riuscirai. 

E se scivolassi?

Non succederà. 

Non ho abbastanza forza. Mi sento debole.

La troverai. Provaci.

Inizio a salire. Faccio fatica a respirare. Mi sento vecchia di mille anni. Come se fossero sassi che porto in tasca. Dove sono stata per questi mille anni di stanchezza? Perché non li ricordo? Non so neanche per quale motivo io abbia deciso di salire. E non so chi mi abbia detto di farlo. Continuo. Mi sembra che scoppi il cuore. Ho caldo. Non ce la faccio. Guardo in alto e mancano ancora troppi gradini all’arrivo. E dove arriverò? Non me l’ha detto. Non voglio fermarmi. Forse non posso. Dio, se ci sei, fammi arrivare lassù. 

Uno specchio. C’è soltanto uno specchio quassù. M’inginocchio a terra. Mi sento distrutta e sconfitta. Tutto questo per uno specchio? Inizio a piangere. Sono sfinita. Sono finita. Ho sprecato tutta la mia energia per uno specchio. 

Mi avvicino. Lo guardo. Vedo. Vedo i miei mille anni dimenticati. Li ricordo tutti in un istante. Vedo porte che si aprono, che sbattono, che si chiudono. Scorrevoli. La mia vita che scorre tra una porta e l’altra. Mi riconosco in ogni immagine riflessa. Raggiante. Spenta. Colorata. Sportiva. Curata. Assonnata. Arrabbiata. Elegante. Sfatta. Emozionata. Vedo uno specchio che mi vede. Mi vedo attraverso uno specchio. Vedo me. Ora. Nuda.

Sono pronta a ripartire. Non porto più il peso dei miei mille anni. Sono leggera. Rinata. 

Sono tornata.

Dove sei stata?

Lassù, dove mi hai mandato.

Dove ti ho mandato?

A vedere lo specchio.

Specchio? 

Sì, lo specchio. Aveva dentro tutte le immagini di me. Tutti quegli anni che mi pesavano ma non riuscivo a ricordare. 

Non c’era nessuno specchio lassù.

Oh, sì. Già. Non c’era nessuno specchio.

Dedicata alla mia “gemella diversa” Wà

Lascia un commento

Name*

Website

Commento