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Impermeabile

L’uomo impermeabile non ha problemi con la pioggia. L’acqua non lo bagna. Su di lui la pioggia si appoggia, scivola e come una scia vola via. Sorride, l’uomo impermeabile, perché è un uomo fortunato. Sorride perché lui ha sempre il sole. Sorride divertito osservando gli altri impantanati in terreni bagnati. Sorride e forse deride. L’uomo impermeabile ha la sua strada asciutta e diritta. Non rischia di uscire in curva. Ha il controllo della situazione in ogni situazione. Lui non ha mai bisogno dell’ombrello. A mani libere può camminare e saltare e spintonare chi per errore o volontà intralci il suo percorso. È molto bello il giorno dell’uomo impermeabile. Fino al giorno in cui l’impermeabile per caso s’incastra in un gancetto dell’ombrello dell’uomo che per errore e non per volontà si trova a incrociare la sua strada. E l’uomo impermeabile non se ne accorge subito. Perché c’è il sole. E non se ne accorge nemmeno dopo un po’ perché la pioggia all’inizio è fatta di sottili gocce leggere. Se ne accorge quando le gocce leggere aumentano d’intensità, tanto da provocare un acquazzone inaspettato che allaga le strade e lui inizia a sentire un leggero pizzicorio al petto che non aveva mai avvertito prima. Non sa riconoscerlo perché non si è bagnato mai. D’improvviso avverte sul corpo una viscida sostanza liquida di colore incolore che appesantisce i vestiti e il suo camminare. È disperato e non può consolarsi perché non sa come si fa. È bagnato e non può asciugarsi perché non sa come si fa. È in panico ma non può chiedere aiuto perché non sa come si fa. Può solo sedersi solo ad aspettare che torni il sole.   

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