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Agata

Agata corre. Agata non si ferma. Agata è nera come la tempesta. Non chiede libertà. Se la va a prendere.

“Agata fermati!” le grida l’uomo.

Agata corre. Agata non si ferma. Agata è nera come la tempesta. L’uomo non può seguirla. Tiene al guinzaglio un ragazzo. Quello paralizzato. Quello che non può correre. Non rischia di prendere morsi e non ne dà. Il ragazzo è immobile. Il ragazzo è fermo. Il ragazzo è un cielo blu. Nessuna tempesta.

Agata corre. Agata non si ferma. Agata è nera come la tempesta e come una tempesta irrompe nella sala del lutto. Agata corre. Agata non si ferma. Agata è nera come la tempesta. Nera come il lutto. Ma nessuno se ne accorge. Il rumore del lutto copre quello della tempesta. Agata corre. Agata non si ferma. Agata è nera come la tempesta. Slaccia le scarpe, morsica le 24 ore, libera il giorno. Esce dalla sala e corre più veloce delle macchine. Agata corre. Agata non si ferma. Agata è nera come la tempesta.

“Agata fermati!” le grida l’uomo.

Agata rallenta. Agata si ferma. Agata accarezza il cielo blu.

La tempesta è passata. 

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