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Tramonto

Ho i solchi di ogni giornata di sole, le rughe della resina resistente, i graffi dei gatti che si arrampicano sui miei giorni, i semi del mio essere che produce frutti, i frutti maturi della raccolta e quelli marciti nella distrazione. Vengo allattato dai seni dell’orsa polare. Cammino sulla scia nera della via lattea osservando questioni estetiche di poco conto e perdendo il conto dei passi. Mi fermo di fronte a un tramonto che si sveste gettando le nuvole alla rinfusa, arrossisce di vergogna, cerca nei cassetti del cielo gli abiti giusti, non li trova e in ritardo come ogni sera, finisce per indossare il solito mantello di stelle. M’incanto a sentire il tramonto che vedo. 

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