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Ascesa

La giovane Luce era un’esperta di erbe curative, una guaritrice e un’appassionata alchimista. Il suo nome non a caso parlava esattamente di lei. Lei invece amava parlare con la gente. Con quella di cui si prendeva cura e anche con gli sconosciuti. Era ancora giovane ma sapeva leggere l’animo umano meglio di un vecchio saggio. Seguiva il flusso della luna, l’influsso del suo ciclo e i messaggi che ogni novilunio le consegnava. Il giorno in cui incontriamo Luce è appunto un giorno di consegna. 12:38:20. Questa l’ora dell’appuntamento. Luce si fa trovare all’aperto e le va subito incontro un messaggero che guida un autobus, rallenta l’automobile, spegne il motorino e scende dalla bicicletta consegnandole la parola-chiave: ascesa. Luce chiede al messaggero di rimanere per un attimo con lei. Gira la parola-chiave e legge il messaggio. 

Se fossi dentro una stella guarderei giù e desidererei il mondo. Ma sono dentro il mondo perciò guardo su e desidero le stelle.

Luce è presa da un’irrefrenabile desiderio di terra. Quella terra smossa nei campi. Ne sente il richiamo. Le sembra morbida. Bagnata. Umida. Si piega a toccarla e si accorge che invece è dura. Durissima. Prende una zolla in mano e in quell’istante di stupore e giubilo avverte un’esplosione di energia primordiale che contiene tutto: la solidità della terra, il nutrimento dell’acqua, la friabilità dell’aria e la luce del sole. Tutto dentro una zolla di terra. La ripone nella terra e si sente salire laddove le stelle ci sono anche quando non si vedono. 

Il messaggero alle sue spalle, sente che la missione è compiuta e che deve ripartire verso la prossima fermata. Sale sul treno, issa la vela della barca, inizia il decollo dell’aereo e guida verso le stelle.  

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